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Citizen Science o scienza dei cittadini indica un insieme di attività per una ricerca scientifica a cui partecipano cittadini non professionisti in forma individuale o associata. Il termine, riconosciuto anche a livello accademico, nel giugno del 2014 è stato inserito nella lista di parole nuove del dizionario Oxford English («la raccolta e l’analisi di dati relativi al mondo naturale da parte di un pubblico, che prende parte a un progetto di collaborazione con scienziati professionisti»). In sostanza Citizen Science o “scienza partecipata” vuol dire che i cittadini partecipano alla ricerca scientifica con istituzioni e scienziati.
È indispensabile costruire la consapevolezza diffusa che i cambiamenti climatici in atto riguardano non solo noi, ma chi viene dopo di noi. Noi siamo responsabili di quanto e come i territori montani stanno cambiando. I fondamenti di questa consapevolezza sono la conoscenza e la partecipazione attiva alla ricerca, cercando risposte nelle fonti scientifiche.
La forza delle associazioni civili, in primo luogo il CAI per quanto riguarda i territori montani, consiste nella costruzione di reti di relazioni che collegano l’impegno individuale con gli enti di ricerca (CNR, ARPA, Università, ecc) e le istituzioni di tutela (parchi nazionali, regionali, riserve naturali).
I soci CAI possono svolgere un ruolo attivo di monitoraggio e documentazione su aspetti verificabili da un’assidua frequentazione dei territori montani: la deglacializzazione, l’innalzamento degli orizzonti vegetazionali, il monitoraggio dell’avifauna e delle popolazioni di ungulati, l’andamento delle risorse idriche.

E’ quindi indispensabile una robusta azione pedagogica del CAI sul tema dei cambiamenti climatici, sia rivolta ai propri soci che alla società civile attraverso i propri strumenti di comunicazione.
Sia le Sezioni che gli Organi Tecnici (attraverso i propri operatori titolati) debbono introdurre nel loro operato usuale la “educazione ai cambiamenti climatici” con i paradigmi di: conoscenza, mitigazione, adeguamento
Le idee fondanti di questo impegno devono essere quelle della responsabilità comune nel rispetto del capitale naturale, della necessità di porre limiti allo sviluppo e nella necessaria convivenza con tutti i viventi: piante e animali, tutti come noi con uguali diritti alla vita.
Un ruolo rilevante nei processi di citizen science possono averlo le comunità che vivono nelle valli di montagna in quanto quotidianamente percepiscono i cambiamenti in atto diventando sentinelle di processi di lunga durata grazie anche alla loro memoria storica.
Questo in un momento cruciale in cui i territori montani stanno diventando sempre più appetibili quali luoghi di una nuova salubrità.
Conoscenza, organizzazione, partecipazione i tre principi sui quali costruire la sensibilità del Soci.

Commento

  • Daniel Ruiz ha detto:

    Oltre agli studi che già si stanno svolgendo a livello di sezione insieme a enti di ricerca locali, sarebbe interessante se il Comitato Scientifico Centrale insieme al CCTAM inviassero alle sezioni moduli standardizzati per la raccolta dei dati sullo stato delle zone montane. Mi vengono in mente i seguenti argomenti:
    – Raccolta di dati su temperatura, precipitazioni, nevicate, date di arrivo della primavera e dell’autunno, fioriture;
    – Monitoraggio dell’estensione dei ghiacciai e dei ghiacci permanenti;
    – Monitoraggio dello stato delle sorgenti e dei corsi d’acqua;
    – Monitoraggio delle pratiche abusive dalle autorità locali: taglio di foreste, uso di pesticidi, caccia e pesca illegali, motocross, abusi edilizi, costruzione di impianti eolici in posti sbagliati, nuove piste da sci, parchi avventura, nuovi ristoranti, concerti rumorosi in zone protette, degrado del paesaggio, cave abusive di pietra/marmo, ecc.;
    – Monitoraggio dell’overtourism;
    – Nuove vie ferrate non giustificate;
    – Stato dei rifugi;
    – Monitoraggio delle cattive pratiche degli utenti della montagna: fuoco, raccolta e distruzione di piante, rifiuti, cani sciolti, rumori, ecc.;
    – Distruzione di sentieri da parte di moto o biciclette;
    – Cementificazione o pavimentazione di sentieri;
    – Status del patrimonio culturale;
    – eccetera.
    Credo che non solo contribuirebbe al progresso della ricerca sulla montagna, ma anche a tutelarla in un momento molto critico per la sua sopravvivenza. - Sezione: Firenze

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