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Il secondo tavolo “Il CAI, la frequentazione responsabile della Montagna, i nuovi comportamenti consapevoli” chiama tutti i Soci a confrontarsi con i quotidiani e attuali modi di vivere e frequentare la Montagna stessa e la loro sempre maggiore inadeguatezza se rapportati ai mutamenti strutturali che Montagna affronta a causa dei cambiamenti climatici.
I sottotemi proposti entrano ancor più nello specifico e richiedono una capacità di approfondimento analitico e di visione verso il futuro:

  1. I nuovi alpinismi
  2. I nuovi sport (ebike-mbike-skialp extreme-parapendio-ciaspole)
  3. I nuovi stili di vita
  4. I nuovi Rifugi (strutture e gestione)
  5. Il nuovo CAI

Acquisire consapevolezza di come le attività antropiche possano avere un impatto negativo sugli ecosistemi montani e/o un disturbo sulla fauna e quindi l’esigenza di mettere in atto comportamenti adeguati non preclude lo svolgimento delle stesse ma impegna le coscienze dei frequentatori indirizzandole verso due fondamentali principi: CONSAPEVOLEZZA (so che quello che faccio può avere un impatto ecc.) e RESPONSABILITA’ (quindi mi comporto responsabilmente per mitigare/limitare i potenziali effetti della mia azione nell’interesse delle generazioni future).

Il concetto sparso molto diffuso del “no limits” come forma di crescita personale ha ancora senso? Come può essere riorientato verso la consapevolezza e la responsabilità?

Uno slogan quale il seguente, educa o deresponsabilizza?

“Siccome la montagna è di tutti allora ciascuno può fare quel che gli pare?”

Il nuovo CAI: in una logica di processo il nuovo CAI non potrà e non dovrà nascere magicamente a Roma. Inizierà una lunga marcia che coinvolgerà tutto il corpo sociale, una marcia da compiere con il passo lento e cadenzato del Montanaro.

11 Commenti

  • Vincenzo Arrichiello ha detto:

    I sentieri, frutto del lavoro delle passate generazioni, sono soggetti ad un rapido degrado (anche a causa dell’aumentata affluenza e dell’impiego di mezzi, come le e-bike, che povocano maggiore usura). Credo che sia necessaria una iniziativa per promuovere non solo un utilizzo più attento (per fare un esempio minimo: cercando di evitare di danneggiare, calpestandole, le radici degli alberi che affiorano nei sentieri e che hanno un ruolo fondamentale nello stabilizzarli), ma anche la loro manutenzione conservativa. Iniziativa della quale il CAI dovrebbe farsi promotore. - Sezione: La Spezia

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