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Le “comunità verdi” (Green community) rappresentano uno degli elementi qualificanti della Strategia Nazionale Aree Interne mentre i Bacini Imbriferi Montani (BIMI) rappresentano ancora oggi un esempio di lungimiranza normativa e di gestione partecipata di una risorsa naturale.
La politica delle Green Community nei Territori montani ha già visto lo nascita di circa duecento coalizioni tra amministrazioni e soggetti pubblici e privati per la gestione delle
risorse ambientali, l’impiego sostenibile di nuove tecnologie per la produzione dell’energia, la reinterpretazione delle attività tradizionali nel senso della sostenibilità.

SEI D’ACCORDO SUL FAVORIRE LE ASSOCIAZIONI FRA COMUNI, IMPRESE E ENTI LOCALI PER LA COSTITUZIONE DI GREEN COMMUNITY?

L’energia è sicuramente un tema strategico per il nostro paese. In alcune zone d’Italia accade che grossi player energetici si interfacciano direttamente con i privati, questo esautora completamente le comunità locali. Come Tavolo 3 pensiamo che il ruolo delle regioni sia quello della pianificazione territoriale, mentre quello locale sia di gestione integrata e partecipata delle risorse, in analogia alla struttura territoriale del CAI.

REPUTI CHE REGIONI E COMUNI SIANO IN GRADO DI SOSTENERE IL RUOLO PENSATO DAL TAVOLO 3?

I Bacini Imbriferi Montani – BIM sono una settantina e si stima che circa 13 milioni di abitanti usufruiscano dei sovra canoni riscossi dai concessionari che producono energia
con le risorse naturali del bacino imbrifero.
Il modello virtuoso del BIM imporrebbe che i sovra canoni venissero impiegati non per spese ordinarie ma destinati a progetti strutturali per lo sviluppo sociale e la sostenibilità
ambientale.
In particolare dovrebbe affermarsi il principio di utilizzare circolarmente le risorse economiche per mantenere funzionale l’ecosistema, facendo ricadere sul BIM i proventi da esso generati.
In questo senso si dovrebbe quindi parlare di “servizi eco-sistemici”.

SEI D’ACCORDO CHE IL BENESSERE DELLE COMUNITÀ MONTANE DIPENDA ANCHE DALLA CAPACITÀ DI DIFENDERE GLI ECO SISTEMI? PUOI AGGIUNGERE UNA PROPOSTA SU COME IL CAI POTREBBE ATTIVARSI PER AFFERMARE QUESTO PRINCIPIO?

In molte realtà locali – soprattutto nei Territori montani – il CAI è una presenza autorevole e rispettata. Fa parte del ruolo sociale formulare proposte sulla vita quotidiana e sul lavoro
in Montagna che riguardino anche le generazioni future, compreso il tema della gestione delle risorse naturali che la Montagna offre ai suoi abitanti.

COME SOCIO CAI DI UNA SEZIONE DI MONTAGNA TI SENTI IN DOVERE DI RESPONSABILIZZARE LE TUE AMMINISTRAZIONI LOCALI?

TI PIACE L’IDEA CHE IL SOCIO CAI DEBBA SENTIRSI CUSTODE DI UN BENE COLLETTIVO E QUINDI SU DI LUI GRAVI LA RESPONSABILITÀ DI MANTENERLO IN BUONO STATO PER CONSEGNARLO ALLE GENERAZIONI FUTURE?

2 Commenti

  • Daniel Ruiz ha detto:

    La parola “verde” è stata recentemente presa in ostaggio dai grandi fondi d’investimento e dovrebbe essere diffidata. Ma ogni sforzo volto a impedire alle grandi aziende di manipolare la crisi energetica per fare soldi costruendo grandi impianti eolici, fotovoltaici o idraulici in luoghi inappropriati è positivo.
    SEI D’ACCORDO SUL FAVORIRE LE ASSOCIAZIONI FRA COMUNI, IMPRESE E ENTI LOCALI PER LA COSTITUZIONE DI GREEN COMMUNITY?

    REPUTI CHE REGIONI E COMUNI SIANO IN GRADO DI SOSTENERE IL RUOLO PENSATO DAL TAVOLO 3?
    È obbligo dei funzionari regionali e comunali tutelare il territorio. È dovere dei cittadini impedire che i loro rappresentanti abusino di questa responsabilità. Penso che si dovrebbero effettuare più consultazioni dirette con i cittadini per evitare cattive pratiche.
    SEI D’ACCORDO CHE IL BENESSERE DELLE COMUNITÀ MONTANE DIPENDA ANCHE DALLA CAPACITÀ DI DIFENDERE GLI ECO SISTEMI? PUOI AGGIUNGERE UNA PROPOSTA SU COME IL CAI POTREBBE ATTIVARSI PER AFFERMARE QUESTO PRINCIPIO?
    Il CAI ha già l’autorità per farlo e dovrebbe essere più attivo.
    TI PIACE L’IDEA CHE IL SOCIO CAI DEBBA SENTIRSI CUSTODE DI UN BENE COLLETTIVO E QUINDI SU DI LUI GRAVI LA RESPONSABILITÀ DI MANTENERLO IN BUONO STATO PER CONSEGNARLO ALLE GENERAZIONI FUTURE?
    Conservare la natura che ci sostiene dovrebbe essere l’obbligo di ogni essere umano. Purtroppo la maggioranza non è consapevole della situazione critica per la nostra sopravvivenza, e il CAI dovrebbe contribuire più attivamente all’educazione dei cittadini. - Sezione: Firenze

  • Emilio Aldeghi ha detto:

    Le Comunità montane ormai non rappresentano più la valorizzazione della montagna e sono espressione di parti politiche. Quando una comunità montana non accetta di ascoltare le opinioni presenti sul territorio (Impianti di sci sul San Primo per esempio) dimostra di aver perso il ruolo do interlocutore sociale per la difesa del territorio..
    Dal mio punto di vista o vengono ripensate o sono enti inutili.
    Il ruolo delle Regioni è elemento fondamentale per le politiche della montagna. Le amministrazioni locali spesso dipendono economicamente dai fondi regionali. Più che incidere sulle amministrazioni locali il CAI dovrebbe strutturare accordi per cui, per esempio i rappresentanti regionali, possano essere visti come interlocutori privilegiati su tavoli di lavoro sui quali si portano le tematiche della montagna.Nelle amministrazioni locali, per la mia esperienza, l’ascolto e il riconoscimento del ruolo del CAI è ancora tenuto in considerazione.
    Il CAI deve sentirsi certamente custode di un bene collettivo, dove però il collettivo non deve essere omologazione al pensiero dominante che associa la parola montagna alla parola turismo. Il CAI deve essere portatore di un etica della montagna che è fatto di rispetto dell’ambiente, delle tradizioni e della cultura alpina.
    Il territorio montano è ormai assediato oltre che da cose vergognose come le panchine giganti , i ponti tibetani, le passerelle in metallo ma anche da iniziative in se non disdicevoli ma che pullulano in quantità sempre più elevata, tipo corse sui sentieri o realizzazione di cammini, dimenticando il valore del singolo sentiero e sopratuutto la sua manutenzione. Probabilmente tornare indietro è difficile ma anche lo sviluppo dei nostri Rifugi verso strutture che fanno a gara con i ristoranti di città sia in termini di servizi che di costi ci porterà ad un turismo sempre più di elite (intendo per ricchi) che al vero fruitore dell’ambiente montano capace di apprezzare la semplicità e la genuinità piuttosto che l’impiattamento.. - Sezione: Lecco

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