Il CAI deve adottare un approccio ambientale coerente con gli obiettivi del Green Deal dell’Unione Europea e dell’Agenda 2030 dell’ONU. Il Comitato Nazionale per il Capitale Naturale ha identificato i punti chiave su cui il CAI deve concentrarsi, incluso il passaggio a una logica di utilizzo sostenibile delle risorse naturali, l’esame degli scenari futuri per il ciclo dell’acqua e dei ghiacciai, la gestione sostenibile delle foreste e dei boschi, il ripristino degli ecosistemi e il coinvolgimento dei cittadini nell’attività di conservazione dell’ambiente.
Tavolo 1
Il CAI per il capitale naturale
Tavolo 2
Il CAI, la frequentazione responsabile della montagna, i nuovi comportamenti consapevoli
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Il CAI, la frequentazione responsabile della Montagna, i nuovi comportamenti consapevoli
Bisogna adottare comportamenti adeguati per mitigare gli effetti negativi delle attività umane sui sistemi delicati. È importante promuovere la consapevolezza e la responsabilità invece del concetto di “no limits” come forma di crescita personale. Il Club alpino italiano deve partire dalle sue Sezioni per un percorso di ulteriore crescita.
Tavolo 3
Il CAI per lo sviluppo della montagna, economia e politiche territoriali
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Il CAI per lo sviluppo della Montagna – economia e politiche territoriali
Il CAI sta affrontando discussioni complesse riguardanti la semplificazione della strategia nazionale per le aree interne (SNAI), la gestione delle risorse energetiche e idriche, il rapporto tra città e montagna e il ruolo dei borghi come mediatore sociale. La comunità è vista come un’unità per gestire le risorse e processi in modo integrato, mentre il CAI può essere un importante vettore per lo sviluppo dei nuovi turismi.